Le Sezioni Unite della Cassazione con la sentenza n. 33954/2023 hanno gettato nuova luce sulle dinamiche dell′azione di arricchimento indebito, delineando chiaramente le circostanze in cui tale azione può essere legalmente proposta. L′articolo 2042 del codice civile, che sottolinea il "carattere sussidiario dell′azione", afferma che l′azione di arricchimento non può essere avanzata se esiste un′altra azione per ottenere il risarcimento del danno subito. La Corte Suprema ha offerto un′interpretazione dettagliata, indicando che l′azione di arricchimento può essere perseguita quando l′alternativa legale, che può basarsi su un contratto, una legge o clausole generali, è intrinsecamente carente nel fornire un titolo giustificativo. D′altra parte, se il rifiuto dell′alternativa legale è determinato da prescrizione, mancanza di prove sul danno subito, nullità del titolo contrattuale per violazione di norme imperanti o ordine pubblico, allora l′azione di arricchimento è ineseguibile. Il caso in questione riguardava una Srl che aveva presentato un′azione di arricchimento senza causa nei confronti di un Comune, il quale aveva impedito l′edificabilità di un terreno nonostante lavori effettuati. La corte di Appello adita rigettava la domanda, la Suprema Corte di Cassazione ha criticato tale decisione, sottolineando una valutazione superficiale del principio di sussidiarietà. Il rigetto della domanda iniziale è stato ricondotto all′accertamento dell′inesistenza del titolo fondante la domanda secondo l′articolo 1337 c.c., consentendo così l′avanzamento dell′azione di arricchimento senza causa. La Suprema Corte ha specificato che l′azione di arricchimento è preclusa se l′azione principale è persa a causa di comportamenti dell′impoverito, come la prescrizione o la decadenza. È cruciale distinguere tra il rigetto derivante dalla mancanza originaria dei presupposti della domanda principale e quello causato dall′inerzia dell′impoverito nel difendere il proprio interesse. Se la domanda principale si basa su un contratto rilevatosi nullo, si può legittimamente avanzare un′azione di indebito arricchimento. Viceversa, se il rigetto deriva dalla mancanza di prove sul danno causato dall′inadempimento dell′altra parte del contratto, l′azione di arricchimento è preclusa in base all′articolo 2042 c.c.