Studio Legale De Nisco Nardone
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10-01-2024

RIFORMA NEL PROCESSO TRIBUTARIO: LA SFIDA DELL′EQUITÁ PROCESSUALE

Il già variegato panorama normativo nel campo del diritto tributario ha subito significative revisioni con l′entrata in vigore del D.lgs. 220/2023 (04/01/24) soprattutto riguardo alle modifiche apportate all′art. 58 del D.lgs. 546/1992. La riformulazione di questo articolo, focalizzata sulle prove ammissibili in appello, ha destato un acceso dibattito in merito alla sua implementazione e al suo impatto sul regolare svolgimento del processo tributario. L′essenza di tale normativa si basa sull′impedimento di nuove prove e documenti in fase di secondo grado, a meno che il giudice non li ritenga fondamentali o che una delle parti dimostri di non aver avuto la possibilità di presentarli nel grado precedente per cause indipendenti dalla sua volontà. Tuttavia, emerge un punto di particolare interesse: nonostante il divieto di presentare nuovi documenti in appello, vi è la possibilità per il giudice di acquisire tali documenti, anche se prodotti in violazione dell′articolo 58, nel caso in cui la parte coinvolta manifesti un interesse specifico. L′intento primario di questa riforma sembra essere quello di preservare l′equilibrio originario del processo, richiedendo al giudice tributario di riesaminare attentamente le prove e gli atti già presentati nel primo grado senza l′introduzione di ulteriori elementi. Tuttavia, questa normativa pone interrogativi sulla sua effettiva applicabilità. Il punto di maggior discussione verte sull′equilibrio tra il divieto di nuovi documenti in secondo grado e la discrezionalità residua del giudice nell′acquisirli se espressamente richiesti dalle parti. Tale dinamica potrebbe, in effetti, compromettere la parità di trattamento tra le parti coinvolte nel processo. Inoltre, questa nuova disposizione richiama l′attenzione sul confronto tra le riforme normative e i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione, sollevando interrogativi sul possibile contrasto tra le legislazioni delegate al governo e i dettami costituzionali. In conclusione, la tensione tra le riforme normative e i principi fondamentali incisi nella Costituzione incarna una sfida cruciale: bilanciare l′evoluzione del diritto tributario con la sacralità dei diritti garantiti, dove la giustizia e l′equità devono costantemente armonizzarsi in un equilibrio ininterrotto.